CEFALEA | DIALOGO CON LA TUA TESTA — Il Corpo che Chiede Silenzio

C’è un momento in cui la testa non regge più la luce,

in cui ogni suono diventa una lama sottile,

ogni pensiero una corda troppo tesa.

È la cefalea — non solo un dolore, ma un richiamo.

Un segnale che arriva da quel punto fragile in cui mente e corpo si confondono.

Viviamo in un mondo che non smette mai di parlare,

che ci riempie di immagini, notizie, stimoli, doveri.

E allora la mente si satura,

il respiro si accorcia,

la tensione si annida dietro la nuca come un filo invisibile che stringe.

Il corpo non ce la fa più a contenere tanto rumore,

e il dolore diventa l’unico modo per farsi ascoltare.

La cefalea, spesso, è la voce di un cervello che non vuole più pensare,

ma solo sentire —

di una mente che chiede una frequenza più lenta,

un ritmo più umano,

un silenzio che non sia vuoto, ma respiro.

Dialogo con la Testa

Io: Perché mi stringi così forte, testa mia?

Sento la morsa salire come un’onda,

i pensieri si accavallano,

la luce punge, il mondo fa rumore.

La Testa: Perché non smetti mai di pensare.

Perché il silenzio ti spaventa più del dolore.

Hai riempito ogni spazio di doveri, parole, preoccupazioni,

ma non mi hai lasciato più un ritmo mio.

Io: Ma io ho bisogno di capire, di controllare, di trovare una soluzione.

Non posso fermarmi.

La Testa: Eppure è proprio questo il problema.

Io non voglio risposte, voglio respiro.

Non voglio rumore, voglio vibrare piano.

Ogni impulso che mi attraversa è un suono distorto,

una nota suonata troppo a lungo.

Il dolore è solo la mia musica che si è fatta dissonanza.

Io: Allora come posso riportarti in armonia?

La Testa: Ascolta il tuo corpo come ascolteresti una melodia antica.

Lascia che il suono ti attraversi — non come rumore, ma come onda.

Il gong, le campane, la voce: non curano con forza, ma con frequenza.

Lasciano che la mia vibrazione ritrovi la sua forma naturale.

Ogni tono profondo scioglie una tensione,

ogni vibrazione dolce mi ricorda che posso scendere dal cervello al cuore.

Io: Devo solo ascoltare?

La Testa: Sì. Ascoltare è già guarire.

Il suono non parla: accorda.

E quando tutto dentro di te torna in frequenza,

non serve più combattere il dolore — perché diventa musica.

Rito Sonoro per la Testa che Vuole Pace

Siediti in silenzio.

Chiudi gli occhi.

Porta le mani alle tempie, poi al cuore.

Inspira in quattro tempi, espira in sei.

Senti l’aria che scivola come un canto sottile.

Se puoi, ascolta un suono profondo — una campana, un gong, o la tua voce che vibra piano.

Lascia che la vibrazione attraversi la fronte, poi scenda nel petto.

Dì piano:

“Non ho bisogno di capire. Ho bisogno di accordarmi.”

Mantra della Testa Leggera

Io non sono il mio pensiero,

sono il silenzio che lo contiene.

Ogni dolore è un suono fuori tono che chiede amore.

Ascolto, respiro, vibro.

E torno a essere armonia.

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