C’è un momento in cui il corpo inizia a scrivere la propria storia tra le articolazioni.
Scricchiolii, dolori, lentezza.
Non è solo usura, ma memoria: ogni rigidità è un pensiero che si è fatto osso,
ogni dolore è una parola che non ha trovato voce.
L’artrosi diffusa non è un semplice logoramento.
È un dialogo antico tra ciò che scorre e ciò che si irrigidisce.
Il corpo parla con le sue articolazioni, come alberi che scricchiolano al vento:
chiede fluidità, calore, movimento interiore.
Il linguaggio dei meridiani secondo la Medicina Tradizionale Cinese
Secondo la MTC, le articolazioni sono nutrite dal flusso energetico del meridiano del Rene —
la sorgente della vitalità, dell’acqua e della forza ancestrale —
e dal meridiano del Fegato, che governa il movimento e la flessibilità.
Quando questi canali perdono armonia, l’energia si raffredda, i liquidi si riducono,
e le giunture diventano secche, rigide, dolorose.
È come se il vento e il freddo avessero trovato casa nel corpo, bloccando il respiro del movimento.
Dialogo con la Colonna e le Articolazioni
Io: Perché sei così rigida, corpo mio?
Colonna: Perché ho dimenticato di scorrere.
Io: Cosa ti serve per ammorbidire il dolore?
Colonna: Calore, presenza, un gesto che mi ricordi il mio fluire.
Il mio equilibrio non si trova solo nella mente, ma nel tocco.
Ogni articolazione ha bisogno di essere ascoltata, liberata, nutrita nel suo meridiano.
Il corpo che chiede un gesto concreto
A volte non basta comprendere il dolore.
Serve riattivare il flusso nei meridiani del Rene e del Fegato —
le vie che nutrono la struttura, disintossicano i tessuti e restituiscono elasticità.
Il trattamento olistico sul corpo, attraverso manovre dolci, pressioni mirate e stimolazioni energetiche,
aiuta a sciogliere rigidità profonde, migliorare la circolazione dei fluidi e alleggerire il carico del tempo.
È un modo per dire al corpo: puoi ancora muoverti, puoi ancora fiorire.
Rito poetico per il corpo che vuole sciogliersi
Siediti in silenzio.
Appoggia le mani sulle ginocchia o sulle articolazioni che senti più rigide.
Inspira calore, espira peso.
Immagina una luce liquida che scorre dalle radici dei piedi fino alle mani,
come linfa che torna a muoversi dopo l’inverno.
Dì piano:
“Mi apro al fluire, accolgo il movimento della vita dentro di me.”
Mantra del Corpo Fluido
Io non sono la mia rigidità,
sono la corrente che la attraversa.
Ogni dolore è una porta che chiede movimento.
Io mi lascio muovere, ammorbidire, rinascere.
Il tempo non mi consuma: mi scolpisce in presenza.
Ogni articolazione può tornare a respirare quando il flusso dei meridiani viene toccato, ascoltato, riequilibrato.
Il corpo non chiede forza: chiede continuità, ascolto, mano consapevole.
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